In nome del popolo italiano
7,3
1971
Regia: D.Risi
Genere: Commedia
CAST
Ugo Tognazzi
Vittorio Gassman
Ely Galleani
Yvonne Furneaux
Pietro Tordi
Simonetta Stefanelli
Franco Angrisano
Renato Baldini
Pietro Nuti
Checco Durante
Gianfilippo Carcano
Edda Ferronao
Franca Scagnetti
Michele Cimarosa
Enrico Ragusa
Pietro Ceccarelli
Franco Magno
Paolo Paoloni
Giò Stajano
Franca Ridolfi
Francesco DAdda
Vanni Castellani
Claudio Trionfi
Maria Teresa Albani
Marcello Di Falco
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Anno 1971
Altri titoli IN THE NAME OF THE ITALIAN PEOPLE
AU NOM DU PEUPLE ITALIEN
Durata 103
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche PANORAMICA TECHNICOLOR
Produzione INTERNATIONAL APOLLO FILMS
Distribuzione FIDA CINEMATOGRAFICA - MITEL, DELTAVIDEO, NUMBER ONE VIDEO
Regia
Dino Risi
Attori
Ugo Tognazzi Giudice Mariano Bonifazi
Vittorio Gassman Lorenzo Santenocito
Ely Galleani Silvana Lazzorini
Yvonne Furneaux Lavinia Santenocito
Pietro Tordi Prof. Rivaroli
Simonetta Stefanelli 'Giugi' Santenocito
Franco Angrisano Colombo
Renato Baldini Rag. Cerioni
Pietro Nuti Avvocato Di Santenocito
Checco Durante Pieronti, L'Archivista
Maria Teresa Albani Signora Lazzorini
Gianfilippo Carcano Signor Lazzorini
Edda Ferronao Cameriera Di Santenocito
Franca Scagnetti La Portinaia
Michele Cimarosa Maresciallo Casciatelli
Enrico Ragusa Riziero Santenocito, Il Padre
Pietro Ceccarelli Inserviente Al Palazzo Di Giustizia
Franco Magno Industriale
Marcello Di Falco Segretario Di Santenocito
Paolo Paoloni Primario Della Clinica Psichiatrica
Giò Stajano Floriano Roncherini
Franca Ridolfi Doris, L'Attrice
Francesco D'Adda Lipparini, Cancelliere
Vanni Castellani Sirio
Claudio Trionfi Giornalista Tv
Soggetto
Age
Furio Scarpelli
Sceneggiatura
Age
Furio Scarpelli
Fotografia
Sandro D'Eva
Musiche
Carlo Rustichelli
CANZONE "NON DOVREI" DI PHERSU, RIZZATI E' CANTATA DA FRANCO MORSELLI
Montaggio
Alberto Gallitti
Scenografia
Luigi Scaccianoce
Costumi
Enrico Sabbatini
Trama Indagando sulla morte di una giovane, Silvana, avvenuta in circostanze che fanno pensare a un delitto, il giudice istruttore Bonifazi, un integerrimo magistrato, scopre, interrogando i genitori della morta, che nella sua fine può in qualche modo essere implicato l'industriale Lorenzo Santenocito, un ricco e spregiudicato speculatore edile, che sotto l'etichetta delle "pubbliche relazioni" si serviva di Silvana per intrattenere i suoi altocati clienti. Dopo aver cercato di bloccare sia con le minacce che con le lusinghe l'inchiesta di Bonifazi sul suo conto e fatto rinchiudere in manicomio il vecchio padre, che non si è voluto prestare a inventargli un alibi per la sera della morte di Silvana, l'industriale riesce finalmente a procurarsi una falsa testimonianza, che dovrebbe scagionarlo definitivamente. Bonifazi, però, smaschera il falso alibi di Santenocito, di cui ordina immediatamente l'arresto. L'industriale tuttavia non ha, tra le sue colpe, anche quella di aver ucciso Silvana: lo scoprirà lo stesso giudice istruttore, leggendo il diario della povera ragazza. Al termine di una giornata in cui Roma impazzisce per una vittoria dell'Italia sull'Inghilterra, Bonifazi giungerà con amarezza alla vera conclusione dell'inchiesta: certe cose avvengono perché sono il "sistema" e l'ottusa coscienza generale a consentirle. Distruggendo la prova dell'innocenza dell'indiziato, il giudice deciderà perciò di trascinarlo ugualmente in tribunale, per colpire, attraverso lui, tutto quello che egli rappresenta.
Critica "Pungente (anche troppo) e ambigua (ancor di più) commedia di costume, densa di inusuali parolacce, da un canovaccio premonitore di Age e Scarpelli, che picchia con maggior veemenza di Berlusconi sui guasti della giustizia a senso unico. Dino Risi dirige con mano sicura una coppia superba: il misurato Ugo Tognazzi, amaro e sommesso, è più convincente di Vittorio Gassman, a volte eccessivo nei toni grotteschi". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 30 luglio 2002).