Napoletani a Milano
6,5
1953
Regia: E.De Filippo
Genere: Commedia
CAST
Michelangelo Malaspina
Frank Latimore
Vittorio Sanipoli
Laura Gore
Francesco Penza
Pietro DAddio
Guido Zinchetti
Baldassare Caruso
Tina Castigliano
Giovanni Riccardi
Eugenio Maggi
Franca Carol
Giovanni Filidoro
Giuseppe Pica
Rosario Borelli
Sonia Holm
Franca Gandolfi
Marcello Jannone
Nino Vingelli
Pasquale Martino
Rita Mara
Ivana Casetta
Giorgio Barbafiera
Maria DAyala
Daniele Baiardo
Luigi Russo
Anna Maria Ferrero
Eduardo De Filippo
Irma Capece Minutolo
NAPOLETANI A MILANO
Anno 1953
Durata 100
Origine ITALIA
Colore B/N
Genere COMMEDIA
Produzione VIRTUS FILM- PRODUZIONI VOLONTERI
Distribuzione VIRTUS - CINEFILMS - FONIT CETRA VIDEO, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE
Regia
Eduardo De Filippo
Attori
Michelangelo Malaspina Tardini, Presidente Ilar
Anna Maria Ferrero Nannina
Frank Latimore Ing. Enrico Parenti
Vittorio Sanipoli Giovanni, Capo Operai
Laura Gore Rosetta
Francesco Penza Tommaso Piccirillo
Pietro D'Addio De Rosa
Guido Zinchetti Alberto Di Gennaro
Baldassare Caruso Antonio Capasso
Tina Castigliano Donna Irene
Giovanni Riccardi Antonio
Eugenio Maggi Antonio, "Il Federale"
Eduardo De Filippo Don Salvatore Aianello
Irma Capece Minutolo Wilma
Franca Carol
Giovanni Filidoro Antonio Esposito
Giuseppe Pica Avv. Nocera
Rosario Borelli Sivieri
Sonia Holm Signora Vittorini
Franca Gandolfi Una Signora
Marcello Jannone
Nino Vingelli
Pasquale Martino
Rita Mara
Ivana Casetta
Giorgio Barbafiera
Maria D'Ajala
Daniele Baiardo
Luigi Russo Vincenzino
Soggetto
Furio Scarpelli
Age
Eduardo De Filippo
Sceneggiatura
Eduardo De Filippo
Age
Fotografia
Leonida Barboni
Musiche
Renzo Rossellini
Scenografia
Piero Filippone
Trama Una società milanese ha acquistato, alla periferia di Napoli, un terreno sul quale intende ostruire uno stabilimento industriale. Su quel terreno vivevano in miserabili abituri molte famiglie, che ora debbono sloggiare. Cinque vecchi si ostinano a rimanere asserragliati nella loro catapecchia: ma in seguito ai lavori di sterro la vecchia casa crolla improvvisamente, seppellendo sotto le sue rovine gli abitatori. Il triste caso provoca una mezza rivoluzione e il giovane ingegnere milanese, che dirige i lavori, ne sarebbe forse la vittima, se Nannina, una ragazza del rione, non lo salvasse nascondendolo in casa sua. Calmati gli animi, Salvatore, la figura più popolare del rione, pensa di trar partito dall'accaduto: approfittando della identità dei nomi, trova, per ognuno dei defunti, un certo numero di falsi parenti, che, sotto la sua guida, si recano a Milano per reclamare gli indennizzi. Gli industriali abboccano; ma, invece di denaro, offrono ai reclamanti del lavoro. Per non sfigurare, i napoletani accettano e ben presto si dimostrano ottimi lavoratori. Non solo, ma quando la fabbrica deve sospendere l'attività per mancanza di materia prima, saranno i napoletani che, rivolgendosi ai compatrioti emigrati in tutto il mondo, otterranno i necessari aiuti, salvando cosi la situazione.
Critica "Dopo un primo tempo felice (superato un brevissimo inizio lento), il film perde mordente nel secondo tempo. Le trovate sono finite, la narrazione si trascina come stanca e la fine è una specie di traguardo al quale il corridore è giunto sfinito. De Filippo si è lasciato prendere la mano dal teatro in alcune scene in cui l'azione viene ridotta al minimo ed il parlato portato in rimissimo piano. La fotografia è veramente funzionale nell'alternarsi di sole e nebbia". (E. Fecchi, "Intermezzo", n. 18 del 30/9/1953).