Fantasmi a Roma
6,4
1961
Regia: A.Pietrangeli
Genere: Commedia
CAST
Marcello Mastroianni
Vittorio Gassman
Sandra Milo
Tino Buazzelli
Belinda Lee
Claudio Gora
Ida Galli
Franca Marzi
Lilla Brignone
Enzo Maggio
Enzo Cerusico
Claudio Catania
Michele Riccardini
Bruno Scipioni
Grazia Collodi
Duilio DAmore
Antonio Maresca
Graziella Galvani
Gloria Grilli
Antoinette Weynen
Elvira Tonelli
Nadia Marlowa
Eduardo De Filippo
Alberto De Amicis
Antonella Della Porta
Anna Maria Di Pace
FANTASMI A ROMA
Anno 1961
Altri titoli LES JOYEUX FANTOMES
Durata 100
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche SCHERMO PANORAMICO TECHNICOLOR
Tratto da UN'IDEA DI SERGIO AMIDEI
Produzione FRANCO CRISTALDI PER LA LUX FILM, VIDES CIN.CA, GALATEA FILM
Distribuzione LUX FILM - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO, PANARECORD
Musiche da "GELSOMINA" (NINO ROTA); "CORIANDOLI" ACCENNATA DA MARCELLO MASTROIANNI (CHIOSSO, LIVRAGHI), "RESTIAMO COSI'" CANTATA DA SANDRA MILO (LEGRAND, DREJAC, FIDENCO)
Vietato 16
Regia
Antonio Pietrangeli
Attori
Marcello Mastroianni Reginaldo/Federico Di Roviano/Gino
Vittorio Gassman Giovan Battista Villari Il "Caparra"
Sandra Milo Flora
Tino Buazzelli Fra' Bartolomeo
Eduardo De Filippo Principe Annibale Di Roviano
Belinda Lee Eileen
Claudio Gora Ing. Telladi
Ida Galli Carla
Franca Marzi Nella
Lilla Brignone Regina
Enzo Maggio Fricando'
Alberto De Amicis Direttore "City Song"
Enzo Cerusico Cascamorto
Claudio Catania Poldino
Michele Riccardini Antonio, Sarto-Portinaio
Bruno Scipioni Otello, Idraulico
Grazia Collodi Marisina
Duilio D'Amore Sor Augusto
Antonio Maresca Critico D'Arte Randoni
Graziella Galvani Professoressa Di Matematica
Gloria Grilli Nipote Del Garibaldino
Anna Maria Di Pace Bambina A Scuola
Antonella Della Porta
Antoinette Weynen
Elvira Tonelli
Nadia Marlowa
Soggetto
Sergio Amidei
Ennio Flaiano
Antonio Pietrangeli
Ettore Scola
Ruggero Maccari
Sceneggiatura
Ennio Flaiano
Ruggero Maccari
Antonio Pietrangeli
Ettore Scola
Fotografia
Giuseppe Rotunno
Musiche
Nino Rota
Montaggio
Eraldo Da Roma
Scenografia
Vincenzo Del Prato
Vincenzo Chiari
Costumi
Maria De Matteis
Effetti
Franco Corridoni
Trama Il principe di Roviano vive con quattro fantasmi (larve d'antenati morti di morte violenta) in un antico palazzo della vecchia Roma. La singolare convivenza trascorre con reciproca e tranquilla comprensione fino al giorno in cui il vecchio principe fa esplodere uno scaldabagno tentando di ripararlo e ne rimane vittima. L'incidente, se da un lato offre la possibilità all'anziano gentiluomo di congiungersi in spirito ai diletti antenati, pone dall'altro le premesse di una preoccupante minaccia per tutti: quella dello sfratto. Federico Roviano, nipote del principe, non chiede infatti di meglio che sacrificare il palazzo dei Roviano alla speculazione edilizia, traendone quel lauto guadagno a lui necessario per affrancarsi dalla schiavitù, soprattutto economica, che lo lega a Rossana, un'attrice pettegola e festaiola. Per allontanare la minaccia del piccone demolitore occorre che l'antico palazzo venga proclamato monumento nazionale. Subito gli eterei inquilini ricorrono all'aiuto di un pittore cinquecentesco, Caparra,che abita una vecchia torre dell'Appia Antica. La promessa di ospitalità nell'antico palazzo induce il pittore a dar mano ad un affresco che però, scoperto da un intenditore, viene giudicato di trascurabile importanza, con vergogna del Caparra e disperazione degli altri. Ma i fantasmi non disarmano: san bene come vanno le cose, in questo mondo."Oliato" a dovere col congruo anticipo ricevuto da Federico, il critico d'arte modifica il suo giudizio e l'affresco si trasforma in opera insigne. Il palazzo è dunque intoccabile. Rassegnato all'abbandono di Rossana, Federico si adatterà ad abitare nella dimora degli avi ed a poco a poco, circondato da quelle invisibili presenze, si costruirà un'esistenza sempre più somigliante a quella serena e dolcemente folle del defunto principe.
Critica "(...) Pietrangeli ha diretto un film garbato, uno spettacolo piacevole, che sebbene a volte un po' troppo indugiato e insistente, partecipa della fiaba e della satira. Vi compaiono, divertiti molti interpreti. Ottima la fotografia di Rotunno, realistica per i vivi e maiolicata per i defunti". (L. Pestelli, "La Stampa", 2/4/1961).