Kiriku e gli animali selvaggi

Kirikou et les betes sauvages

6,2

2005

Regia: B.Galup

Regia: M.Ocelot

Genere: Animazione

CAST



KIRIKÙ E GLI ANIMALI SELVAGGI
Anno 2005
Titolo Originale Kirikou et les bêtes sauvages
Altri titoli Kirikou et le fetiche egare'
Durata 73
Origine FRANCIA
Colore C
Genere ANIMAZIONE
Produzione LES ARMATEURS, GEBEKA FILMS, FRANCE 3 CINEMA, STUDIO O, CANAL +
Distribuzione MIKADO
Musiche da CANZONI: MICHEL OCELOT ET YOUSSOU N'DOUR
Data uscita 21-12-2005
Regia
Michel Ocelot
Benedicte Galup
Attori
Soggetto
Michel Ocelot
Sceneggiatura
Michel Ocelot
Musiche
Manu Dibango
Montaggio
Dominique Lefever
Trama La storia di Kirikù, che si è confrontato da piccolo con la terribile strega che teneva in scacco il suo villaggio e faceva vivere tutti nel terrore, lascia in sospeso molti avvenimenti della sua infanzia. Così il suo nobile nonno con un racconto, decide di svelare i piccoli segreti del suo nipotino e ci trasporta con un minuscolo e indifeso Kirikù, alle prese con un giardiniere, un vasaio, un dottore, e un grande pericolo. Il nostro piccolo eroe dovrà trovare dentro di sé tutto il coraggio, la scaltrezza e la generosità necessarie per poter trionfare contro il male...
Note - EVENTO SPECIALE AL 58MO FESTIVAL DI CANNES (2005).
Critica "Fauna e flora africani sono bellissimi, reali e fantastici, color ocra, nel secondo cartoon del francese Ocelot (e di Galup) dove il nonno racconta altre gesta del piccolo Kirikù e della fascinosa strega Karaba coi suoi feticci. (,,,) Il bestiario è sommario, una giraffa e l'alveare buffo stile impressionista, ma è l'atmosfera morale che cambia in questo cartone che insegna l'arte della civiltà come fosse raccontato dall'antropologo Lévi-Strauss. Kirikù è eroe del buon senso che partecipa ai problemi altrui ma sa anche divertirsi sul ciuffo di una giraffa e diventar feticcio con meravigliosa ironia. Piccolo grande racconto d'umanità, pieno di leggende africane, canzoni di Youssou N' Dour: l'alternativa alla dittatura di Disney e del computer." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 7 gennaio 2006)