Joyeux Noel - Una verità dimenticata
Joyeux Noel
7,7
2005
Regia: C.Carion
Genere: Commedia
Genere: Guerra
CAST
Diane Kruger
Benno Fürmann
Guillaume Canet
Gary Lewis
Dany Boon
Daniel Brühl
Alex Ferns
Steven Robertson
Lucas Belvaux
Ian Richardson
Frank Witter
Thomas Schmauser
Joachim Bissmeier
Robin Laing
Suzanne Flon
Michel Serrault
Christopher Fulford
Marc Robert
Friedemann Thiele
Johannes Richard
Bernard Le Coq
JOYEUX NOËL - UNA VERITÀ DIMENTICATA DALLA STORIA
Anno 2005
Titolo Originale Joyeux Noël
Altri titoli Merry Christmas
Durata 113
Origine BELGIO, FRANCIA, GERMANIA, ROMANIA
Colore C
Genere COMMEDIA, GUERRA
Specifiche tecniche 35 MM
Produzione NORD-OUEST PRODUCTION, SENATOR FILM PRODUKTION, ARTEMIS FILMS PRODUCTION, THE BUREAU, MEDIA PRO PICTURES
Distribuzione SONY PICTURES RELEASING ITALIA (2006)
Data uscita 20-01-2006
Regia
Christian Carion
Attori
Diane Kruger Anna
Benno Fürmann Nikolaus
Guillaume Canet Audebert
Gary Lewis Palmer
Dany Boon Ponchel
Daniel Brühl Horstmayer
Alex Ferns Gordon
Steven Robertson Jonathan
Lucas Belvaux Gueusselin
Bernard Le Coq Generale
Ian Richardson Vescovo
Frank Witter Jorg
Thomas Schmauser Principe ereditario
Joachim Bissmeier Zimmermann
Robin Laing William
Suzanne Flon La castellana
Michel Serrault Il castellano
Christopher Fulford Maggiore
Marc Robert Guimond
Friedemann Thiele Karl
Johannes Richard Voelkel Gunther
Soggetto
Sceneggiatura
Christian Carion
Fotografia
Walther Vanden Ende
Musiche
Philippe Rombi
Montaggio
Andrea Sedlackova
Scenografia
Jean-Michel Simonet
Costumi
Alison Forbes-Meyler
Effetti
David Tomaszewski
Mac Guff Ligne
Trama Ispirato ad un fatto realmente accaduto, il film narra una vera e propria 'favola di Natale'. Sul fronte della I Guerra Mondiale nella notte di Natale del 1914, i soldati accampati dietro le trincee francesi, scozzesi e tedesche, improvvisamente decidono di deporre le armi e di scambiarsi auguri, sigarette, cioccolata e calorose strette di mano. Questo avvenimento sconvolgerà le vite di quattro personaggi : un pastore scozzese, un tenente francese, un tenore tedesco e una soprano danese...
Note - PRESENTATO FUORI CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI CANNES (2005).
- NOMINATION AI GOLDEN GLOBES COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
- NOMINATION AGLI OSCAR 2006 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
Critica "L'impatto di oggi non è lo stesso che ebbero in passato altri film antimilitaristi sulla prima guerra mondiale come 'Orizzonti di Gloria' e 'La grande guerra', quando era ancora viva la generazione combattente. Quando i numerosissimi episodi di rifiuto erano ancora censurati e stigmatizzati. (...) Questo film bisognerebbe portarlo a chi oggi vive ancora quegli stessi irriducibili odii. Purtroppo Carion non è Kubrick e la sua occasione non la sa sfruttare al massimo." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 20 gennaio 2006)
"Campione d'incassi in patria, il candidato francese alla cinquina degli Oscar, 'Joyeux Noël', parte bene ma si spegne subito come un petardo. Per rievocare questa pagina a lungo censurata, Carion usa infatti gli ingredienti più ovvi. Estetica paratelevisiva, trama da soap, personaggi rigidi come figurine. Sul fronte tedesco troviamo un tenore e sua moglie, soprano, riuniti al fronte per le feste. Su quello anglo-francese domina un pastore anglicano che suona la cornamusa (ma questo non basterà a salvare suo fratello). Il messaggio pacifista, allusioni al presente incluse, è nobile e scritto in maiuscole: in tv farà un figurone. Da antologia dell'assurdo il doppiaggio che cancella lingue e differenze facendo parlare tutti italiano." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 gennaio 2006)
"Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale con questo film tragicamente ottimista e ottimisticamente tragico sulla possibilità di fratellanza al fronte: la piccola illusione. (...) Una verità dimenticata dalla storia, dice il sottotitolo, più la santa Messa e l'ugola d'oro di un tenore tedesco e della sua amata. Fango, sudore, polvere da sparo ed anche grandi traumi per un prete anglicano che non sopporta più l'incitazione alla morte e un tenente francese. Il tutto è gestito da Christian Carion, cresciuto in una zona occupata dai tedeschi, nel rispetto di una commozione obbligatoria che non toglie al film la sua verità e la sua nobiltà morale. (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 21 gennaio 2006)