La rosa purpurea del Cairo
The purple rose of Cairo
7,7
1985
Regia: W.Allen
Genere: Commedia
CAST
Mia Farrow
Jeff Daniels
Danny Aiello
Irving Metzman
Stephanie Farrow
John Wood
Dianne Wiest
Deborah Rush
Milo OShea
David Kieserman
Van Johnson
Zoe Caldwell
LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO
Anno 1985
Titolo Originale THE PURPLE ROSE OF CAIRO
Durata 82
Origine USA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche NORMALE TECHNICOLOR
Produzione JACK ROLLINS E CHARLES H. JOFFE PER ORION PICTURES
Distribuzione C.D.E. - DOMOVIDEO, MUTLIGRAM, CECCHI GORI HOME VIDEO, L'UNITA' VIDEO
Regia
Woody Allen
Attori
Mia Farrow Cecilia
Jeff Daniels Tom Baxter/Gil Shepherd
Danny Aiello Monk
Irving Metzman Direttore Del Cinema
Stephanie Farrow Sorella Di Cecilia
John Wood Jason
Dianne Wiest Emma
Deborah Rush Rita
Milo O'Shea Padre Donnelly
David Kieserman Padrone Cafeteria
Van Johnson Larry
Zoe Caldwell La Contessa
Soggetto
Woody Allen
Sceneggiatura
Woody Allen
Fotografia
Gordon Willis
Musiche
Dick Hyman
Montaggio
Susan E. Morse
Scenografia
Stuart Wurtzel
Costumi
Jeffrey Kurland
Trama Cecilia, giovane tuttofare in una bettola popolare della periferia di New Jersey, deve sottoporsi a un pesante doppio lavoro di lavanderia a domicilio per far quadrare miseramente il bilancio familiare nei difficili anni della depressione economica americana (1930), anche a causa del marito, disoccupato, bighellone e manesco, che la sfrutta, dissipando nel gioco i pochi soldi da lei tanto faticosamente guadagnati. Umiliata e frustrata dalla dura routine presso il locale e più ancora dal trattamento bestiale del marito, che non le risparmia scenate e percosse, Cecilia diviene frequentatrice di un modesto cinema a New Jersey, dove si rifugia nell'immaginario di un mondo diverso, di bellezza e tenerezza, champagne e poesia, con tale incantata assiduità da dimenticare la realtà fino a vivere una fantasiosa avventura col più affascinante dei personaggi del film "La rosa purpurea del Cairo", che, attirato dalla sua patetica fedeltà, lascia improvvisamente lo schermo, scende in sala, la prende per mano, tenero e cavalleresco, ed esce con lei nella notte romantica, scatenando le reazioni degli spettatori, del gestore del cinema, della produzione e dell'attore vero, preoccupato per la propria carriera. Rientrata fortunosamente nello squallido reale quotidiano, Cecilia continua a trovar rifugio nell'immaginario luminoso del cinema, che riesce a richiamarle sul volto dolente e intento un pallido sorriso.
Critica "Il film è un intelligente e divertito omaggio al cinema, ma anche una malinconica riflessione sulla vita. (...) Le situazioni, le trovate, le gag di questo universo di Woody Allen, a mezz'aria tra la pena di vivere e il fascino dell'immaginario sono divertentissime a un tempo e accorate. A Cecilia non resta che riprendere il suo posto al cinema, abbandonandosi alla dolcezza dell'immaginario per riuscire a sopravvivere." ("Segnalazioni Cinematografiche", vol. 101, 1986)